1 novembre 2017

Videosport

Finalmente il Comitato Olimpico Internazionale ha riconosciuto i videogiochi come sport a tutti gli effetti. Si sport. Perché il videogioco dispone di tutti i requisiti, si può competere e si può vincere. Ma la competizione esiste anche nelle gare dei rutti. Perché non riconoscere anche il ruto come sport?
Poi ammettiamolo, nei videogiochi l'atletismo è superiore a quello di scacchi. E lo stress? Pensate che Kasparov al mondiale fosse stressato come un adolescente alle prese con GT2?
Pensate che bello. Quanto spazio si può risparmiare giocando davanti allo schermo invece che sul campo. Il calcio, il tennis, il basket e gli scacchi (ah no, cancellate gli scacchi). 

Immaginate i discorsi tra genitori:
- Mio figlio fa parte di una squadra di calcio. Purtroppo rischia sempre un infortunio.
- Il mio invece gioca a Fifa 17. Ha quasi perso le impronte digitali.
Immaginate i giovani che imparano a fare gli idraulici con Pipes oppure i muratori con Age of Empires.


Ci saranno squadre nazionali, club che comprano giocatori stranieri, squadre giovanili. Ci saranno allenamenti, infortuni, doping e misure disciplinari.
Ora che ci penso, oltre all'allenamento, le altre tre non esistono nella gara dei rutti.
Quasi quasi, credo che la gara di rutti sia più salutare.

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