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10 luglio 2019

God's strategy

Un uomo andò dal padre e gli disse:
“Non sopporto più mia moglie, voglio ucciderla, ma ho paura che venga scoperto. Puoi aiutarmi?”

“Certo”, rispose il padre, che aggiunse: “C’è un problema. Devi fare in modo che nessuno sospetti di te”.

“Come farò allora?”, chiese il figlio.

“Dovrai prenderti cura di lei, essere gentile, grato, paziente, amorevole, meno egoista, darle maggior ascolto e attenzione”. Poi consegnandogli un flaconcino aggiunse: “Ogni giorno le darai un po’ di questo veleno nel cibo. Così morirà lentamente”.


27 marzo 2019

FAQ

Spett.le SOFTWARE HOUSE

Due anni fa ho cambiato l’applicazione *FIDANZATA 7.0* per l’applicazione *MOGLIE 1.0* che ha generato subito l’applicazione *BIMBO 1.0* che occupa tantissimo spazio sul disco.

Le istruzioni non dicono niente di questo fatto.
Ma ciò che più mi preoccupa è che l’applicazione *MOGLIE 1.0* si auto-installa su tutte le altre mie applicazioni e in più si lancia automaticamente quando apro un’altra applicazione fermandola.
Quindi applicazioni come: *BIRRA_CON_GLI_AMICI 10.3* e *CALCIO_DOMENICA 5.0* non funzionano più.

16 marzo 2019

Prendimi per mano

Un giorno un padre usciva da un supermercato con un borsone carico di ogni ben di Dio.

Il figlioletto di sei anni gli trotterellava dietro. Sembrava stufo e insoddisfatto.

"Ma cosa vuoi di più?" gli domandava il papà.

"Ti ho preso la cartella, ti ho preso i pennarelli, ti ho preso la gomma profumata, ti ho preso il lecca lecca... Cosa vuoi che ti prenda ancora?".

Il bambino rispose: "Prendimi per mano".

1 marzo 2019

Aspettare

Aspetti che lui ti chiami per un primo appuntamento.
Aspetti lei che si fa bella, prima di uscire.
Aspetti la tua sposa all’altare
Aspetti il tuo bambino quando sei incinta.
E se è femmina preparati ad aspettare mentre si prova tutti i vestiti del negozio
Se invece è maschio, aspetti, mentre gioca a calcetto o a tennis o fa sport che neanche conosci.
Aspetti che esca da scuola.
Poi aspetterai che rientrino di sera.
Aspettare, voce del verbo amare.


Marinella Cozzolino

20 febbraio 2019

Sono un italiano nero

Che ero diverso l’ho imparato stando in mezzo agli altri. Da solo a volte mi riusciva essere felice, tra le persone invece recitavo. Mi guardavano con la coda dell’occhio le prime volte che sentivano il mio cognome, quando la maestra o il medico faceva fatica a pronunciare tutte quelle consonanti vicine.

Quando leggendo la città in cui ero nato, sorridendomi mi dicevano “Ma allora sei italianissimo”, “Sei più italiano di me”. Come se attribuire  una cittadinanza occidentale fosse un complimento.

7 dicembre 2018

A che serve litigare?

Non soltanto nella coppia ma in qualsiasi relazione è normalissimo avere delle opinioni contrastanti.
Discutere con il partner non è segno che qualcosa non funziona nella coppia, è una cosa che capita ogni giorno in qualsiasi relazione. Discutere significa avere la possibilità e la libertà di esprimere il proprio punto di vista. Una coppia che non discute non condivide.

Ci sono coppie che litigano tutti i giorni e stanno insieme da una vita, mentre coppie che non litigavano ora nemmeno esistono più….

Detto questo però bisogna mettere i puntini sulle “i” perchè anche se litigare è una cosa normale le discussioni possono essere affrontate in modo positivo o negativo.

19 novembre 2018

Ubuntu

Un antropologo ha proposto un gioco ai bambini di una tribù africana. Ha messo un cesto pieno di frutta vicino ad un albero e ha detto ai bambini che chiunque arrivasse prima avrebbe vinto tutti i frutti.

Quando ha dato il segnale per correre, tutti i bambini si sono presi le mani e sono scappati insieme, poi si sono seduti insieme a godere del premio.
Quando ha chiesto loro perché avevano corso così, se uno solo poteva vincere tutti i frutti, gli hanno risposto: Ubuntu, come uno di noi potrebbe essere felice se tutti gli altri sono tristi?
Ubuntu, nella cultura xhosa significa: " io sono perché noi siamo."

13 novembre 2018

Mi manchi

Non dovresti mancarmi perché mi hai già sottratto abbastanza.
Il sonno per esempio. Notti in cui non ci sono con la testa perché sei nella mia testa.
Pensare a tutte le volte in cui mi hai dimostrato che infondo non ci conosciamo , a tutte le volte che ti ho perdonata dicendomi "Capita a tutti di sbagliare".
Non è vero che ho bisogno di te per guardare avanti, perché hai preferito non esserci quando necessitavo di te per andare avanti. Tornerei perché mi sento isolato e vulnerabile quando non ho nessuno accanto, e me ne andrei di nuovo perché tu non mi tieni, perché tu sai solo sorridere con gli altri. Mi manca il tuo sorriso nei miei confronti, toccarti con tutt'e due le mani, dirti scusa quando non serve. In quei giorni che sembrano anni non dovresti mancarmi perché non te lo meriti, perché io merito. Non ha senso il fatto che esistono una serie di motivazioni che ci spingono a tornare dove non c'è ragione di restare.


Tratto dal romanzo "Chi sta male non lo dice" di Antonio Dikele Distefano

10 novembre 2018

Chi è mio padre?

Mi chiamo Millie Fontana, ho 23 anni e sono figlia di due lesbiche, concepita tramite un donatore. Sono qui con il supporto di tutti e tre i miei genitori.


Questa è una testimonianza che, di sicuro, è inaudita perché nessuno vuole sentir parlare dell'altro lato dell'arcobaleno, il lato non adatto per crescere dei bambini felici, perché crescono con l'idea sbagliata di come una struttura familiare dovrebbe essere.

1 novembre 2018

Esamina il tuo legame

Perché alcune relazioni portano al matrimonio mentre altre naufragano? Sembra un interrogativo complicato. E lo è. Ma forse non quanto si pensa.


Secondo una ricerca del 2015, citata da Science of Relationships, si può prevedere l’eventuale esito di una relazione comprendendo a quale modello appartiene.

29 ottobre 2018

L'equilibrista

Questa è la storia di un famoso equilibrista stimato e rispettato da tutti per la sua straordinaria bravura.
Nessuno si ricordava di averlo mai visto vacillare o cadere.
Un giorno il circo dove l’equilibrista lavorava si trovò in serie difficoltà finanziarie.
Il direttore del circo, per attrarre più gente, propose all'equilibrista di alzare il filo e aumentare la distanza del percorso.
I lavoratori de
l circo avevano posto tutta la loro fiducia nel loro equilibrista ed erano sicuri di conquistare un successo strepitoso.
Rivolgendosi ai suoi compagni di lavoro, l’equilibrista domandò: «Siete sicuri che ci riuscirò...???».
Tutti risposero: «Abbiamo grande fiducia in te e siamo assolutamente sicuri che ce la farai».

23 ottobre 2018

La solitudine

Se dovessimo stare ai numeri, il nostro paese è ormai abitato da una popolazione di persone sole. 8,5 milioni sono infatti gli italiani che vivono da soli (40% vedovi, 39% celibi o nubili, 21% separati), mentre più di una famiglia su tre, 31,6%, è composta da una sola persona.


Secondo l’ultimo Rapporto annuale Istat 2018, inoltre, circa 3 milioni di persone dichiarano di non avere una rete di amici, né una rete di sostegno, né partecipano a una rete di volontari organizzati. La quota di persone senza reti esterne alla famiglia è più alta tra le persone che vivono da sole (7,7%) ed è massima tra gli anziani (15,6%). Il 42,4% di chi vive con i familiari si dichiara molto soddisfatto per la propria vita rispetto al 33,5% di chi vive da solo.