16 marzo 2018

Bootloop

Bootloop. Quello stato di riavvio continuo, quella falsa sensazione di ripartire. Nuove impostazioni per un nuovo inizio. Ma prima ancora di iniziare, il ripensamento concede un ultimo colpo di coda, un'ultima chance e rimanda l'avvio al prossimo tentativo.
Qualcosa manca. Forse qualche file necessario per l'avvio. Spesso il kernel non compilato correttamente programma il funzionamento del processore in modo errato. A volte invece manca proprio un sistema operativo.
Ultimamente, ma credo che non sia una novità, ne sto incontrando tanta gente in bootloop. In modalità: smetto domani, riparto dopo.
Si resetta e si riavvia per ricostruire una nuova vita libera dalle ferite precedenti, libera dai vizi secondini. La libertà ha il suo fascino. Perché allora, nella maggior parte dei casi si ritorna a leccare le ferite? Perché confortarsi con l'autocommiserazione e rifugiarsi nei vizi. Forse manca un file utile per l'avvio, tipo resilienza.init o perdono.html? Forse il kernel è stato programmato male e il proprio processore non riesce a trovare le gioie fuori dalla vita precedente? O forse manca proprio un sistema operativo?

Non ho la risposta. Ogni caso è a sé stante. Posso soltanto dire che il bootloop non serve a nulla, annienta tutto il potenziale dell'apparecchio e trasforma l'utilità in immondizia.

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