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25 aprile 2018

L'arte dell'amicizia

Ho molto riflettuto sull'amicizia negli ultimi tempi, e su come non possa funzionare se non la coltivi, su come non cresca se non te ne prendi cura.
Ma per coltivare intendo semplicemente passare del tempo insieme con regolarità, e questo è molto più importante di qualunque altra cosa.
Gli amici non devono incantarci, tenerci informati o fare confessioni, devono solo essere a portata di mano. Va bene essere monotoni, raccontare sempre le stesse storie, tornare su argomenti triti e ritriti. La fatica di essere brillanti a tutti i costi è meglio riservarla agli estranei.

31 dicembre 2017

L'importanza dell'ascolto

Ci sono due modi per imparare. Ascoltando gli altri oppure sperimentare da soli. Teoria e pratica.
I migliori invece, quelli che non sbagliano mai, come possono imparare dagli altri?
Loro sono i migliori. Sono quelli che non sbagliano mai.
Come potranno imparare dai propri errori se non ne fanno?

11 dicembre 2017

Sempre più invadenti

10 minuti di pausa. Consulti la messaggistica e le notizie. Cerchi di stilare un pensiero, una risposta. Si tratta dei tuoi parenti e degli amici che hanno qualcosa da comunicarti. Aspettano una risposta da te spesso per questioni delicate, perché per loro tu vali. Non puoi rispondere superficialmente. Ti concentri e rileggi più volte. La tua risposta non deve essere superficiale, non rispondere sarebbe maleducazione.

27 ottobre 2017

Autorità

Un ispettore dell’acquedotto si ferma in una casa colonica e, parlando con il fattore gli spiega che deve ispezionare il terreno per controllare l'impianto idrico. Il vecchio contadino gli risponde:
– “Per me va bene, ma eviti di andare in quel campo laggiù”. 
L’uomo, stizzito, risponde:
– “Io ho l’autorità di andare dovunque sia necessario. La vede questa tessera?

26 maggio 2017

Fake news

Formazione dei genitori. Si mi interessa, chi se ne frega della pioggia. Ecco, così ragionano gli anomali.
E mi trovai l'unico genitore presente in compagnia di una decina di organizzatori. Ah sì, c'era anche una giornalista. Affetta dalla malattia comune a tutti i giornalisti, ritardatismo cronico. Non parlo dei 15 minuti dopo l'inizio no, quello è normale, parlo di un ritardo di dieci incontri.


Anche ascoltare attentamente un tema che mi era già famigliare credo che rimarchi la mia anomalia. Sarebbe stato scortese da parte mia quello di fare presente alla presentatrice che nero a conoscenza del proggetto di cui parlava. Ascoltai in silenzio.