20 febbraio 2019

Sono un italiano nero

Che ero diverso l’ho imparato stando in mezzo agli altri. Da solo a volte mi riusciva essere felice, tra le persone invece recitavo. Mi guardavano con la coda dell’occhio le prime volte che sentivano il mio cognome, quando la maestra o il medico faceva fatica a pronunciare tutte quelle consonanti vicine.

Quando leggendo la città in cui ero nato, sorridendomi mi dicevano “Ma allora sei italianissimo”, “Sei più italiano di me”. Come se attribuire  una cittadinanza occidentale fosse un complimento.

8 febbraio 2019

Soli in mezzo a tante persone

È triste sentirsi solo tra tante persone.
È tutto come immagino, 
Una cena con gli amici,
Un viaggio con le tutte le varianti dell'avventura,
Coltivare degli interessi,
Apatia, solo un enorme sforzo per apparire normale.
Non occore che mi sposto, lo vivo "pensando".
Ho perso ogni interesse per la vita "comune".
Quando si vive in anima, il corpo e la società diventano una prigione.
Tutto diventa inutile xké già "sai".
Ormai posso vivere solo in "anima".