12 aprile 2019

Non serve nessun segno

Non so chi era. Il suo modo di leggere il giornale ad alta voce aveva privatizzato lo spazio acustico di quella saletta.




Un bellissimo articolo sul buco nero. Una pagina intera di poesia a non so cosa, un mare di parole per dire nulla. Ah che spasso, droga pura per il cervello e nessuna dogana in grado di fermarla. 
"Ma non è una vera foto, è frutto di calcoli" ribadì una signora, "non può essere credibile" 
"Pure le immagini su uno schermo sono frutto di calcoli" risposi io al volo "e la TV non è credibile anche senza immagini" 
Silenzio... 
Ops, quello spazio acustico che gli altri prima contendevano ora era mio. E non avevo paura di usarlo.