19 dicembre 2018

Sei un casino e stai guarendo

Mentre guarisci, mentre ricordi la tua vera natura
(immensa e potente e presente e libera),
mentre espelli strati del sé condizionato, mentre ti risvegli dal sogno
della vergogna e dell’abbandono di sé, potresti trovarti in lacrime.

Tremante. Furibondo.
Piangi amico, infuriati.
Piangi tutte le lacrime che non ti sei mai permesso di versare prima.
Il corpo ha bisogno di piangere, a volte di liberare energie represse.
Hai bisogno di esprimere il dolore per tutte quelle vite che avresti desiderato vivere tutte le vite che non saranno mai vissute, per poter tornare a questa vita,
questo corpo e questo momento.
Lascia perdere la tua immagine. Ora hai bisogno di ruggire per la tua vita.
A volte la guarigione non ha un aspetto carino.
È una morte. È una rinascita.

16 dicembre 2018

Cosa ne pensano gli scenziati?

Era il 1892. Un uomo di 70 anni viaggiava in treno leggendo un libro dalla copertina nera e al suo fianco c'era seduto un giovane studente universitario che leggeva un libro di scienze.
Il giovane capì che quel libro era la Bibbia e disse all'anziano: "Crede ancora in questo libro pieno di favole e superstizioni?"
L'uomo rispose: "Si, ma non è un libro di favole, é la parola di Dio".
Il giovane continuò: "Credo che se lei conoscesse la storia saprebbe che la Rivoluzione Francese ha evidenziato che la religione acceca gli uomini. Solo le persone ignoranti credono che Dio creò il mondo in 6 giorni. Lei deve informarsi su ciò che gli scienziati dicono in proposito, invece di credere alle frottole" L'anziano signore replicò: "E cosa dicono gli scienziati sulla Bibbia?"
Lo studente disse:" Purtroppo devo scendere alla prossima stazione, ma mi lasci il suo biglietto da visita e le invierò del materiale per posta".
Il vecchio infiló la mano in tasca e gli dette il suo biglietto da visita. Il giovane prese il biglietto, lo lesse e scese dal treno mortificato, con la testa giú.
Sul biglietto c'era scritto: "Louis Pasteur, Direttore dell'Istituto di Ricerca Scientifica della École Normale de Paris"

13 dicembre 2018

Quanto conta la competizione

Un giorno alle Paraolimpiadi di Seattle nove atleti mentalmente o fisicamente disabili erano pronti sulla linea di partenza dei 100 metri.
Allo sparo della pistola iniziò la gara, e tutti cominciarono a correre con la voglia di arrivare e vincere.

10 dicembre 2018

Dipendenza dall'apparenza

Spesso rifletto sul quella forte voglia di apparire, di ostentare ciò che non si è o che non si ha. Sembra quasi un'epidemia capace di contaggiare chiunque che inizialmente viene emarginato da questa società, e che per riemergere non ha altre alternative che quella di apparire.

Cari amici stiamo assistendo ad una crudele trasformazione da persone normali a dei narcisisti alle prime armi. Persone con la voglia di riconquistare la propria immagine persa ma che poi finiscono per perdersi.
Quando ci si lascia sedurre dalle tentazioni dell’ego e della vanità, si parte per un viaggio di sola andata.

7 dicembre 2018

A che serve litigare?

Non soltanto nella coppia ma in qualsiasi relazione è normalissimo avere delle opinioni contrastanti.
Discutere con il partner non è segno che qualcosa non funziona nella coppia, è una cosa che capita ogni giorno in qualsiasi relazione. Discutere significa avere la possibilità e la libertà di esprimere il proprio punto di vista. Una coppia che non discute non condivide.

Ci sono coppie che litigano tutti i giorni e stanno insieme da una vita, mentre coppie che non litigavano ora nemmeno esistono più….

Detto questo però bisogna mettere i puntini sulle “i” perchè anche se litigare è una cosa normale le discussioni possono essere affrontate in modo positivo o negativo.

1 dicembre 2018

Due occhi

Abbiamo tutti due occhi. Non solo fisicamente. Abbiamo due modi di guardare le cose. Dipende dalla prospettiva da cui guardiamo.



Costa troppo, se sono l’acquirente,
se sono il venditore costa poco.
Non ho fatto niente, se ho sbagliato io.
Mi feriscono a morte, se sbagliano gli altri.
Andavo di fretta, se passo col rosso.
È un criminale, se passa un altro.
Ho fatto il possibile, se sono un medico.
È un incompetente, dice il paziente.
Datemi una seconda possibilità, dice il ladro, ma vuoi buttare le chiavi, se sei il derubato.
Quei bambini sono davvero maleducati.
Ma se a sbagliare è mio figlio...
Só bambini, porta pazienza.


Buona giornata anime belle


Marinella Cozzolino Psicoterapeuta Sessuologo