27 settembre 2017

Minorenni oggi, maggioranza domani

L'una di notte. Quattro minorenni sotto casa mia muniti di musica e altoparlante.
Uno si mette a ballare sopra il bidone dell'immondizia. Gli altri tre fumavano lo spinello a ritmo di quel rumore sincronizzato, condito di alcool a buon prezzo.
Non voglio giudicare. Il giudizio non è un sentimento, è un mestiere. E io, non avendolo studiato, non posso esercitarlo come un professionista.

Ma posso ridere, piangere, provare disgusto e dolore. Questi sono dei sentimenti e per averli non serve la laurea.
Davanti a quella scena ognuno di questi quattro sentimenti aveva il proprio spazio.

Ridere perché sul giornale scrivevano che secondo alcuni sondaggi, un giovane su quattro si faceva lo spinello. Io invece vedevo tre su quattro. L'unico che non fumava ballava sopra un bidone.

Piangere perché questi giovani saranno gli ingegneri, gli psicologi e i politici del futuro.

Disgusto perché il giorno dopo avrei dovuto buttare l'immondizia in quel bidone.

Dolore perché i miei figli dovranno trovare il partner in mezzo a quella generazione.
Ma siccome questa nuova generazione la stiamo istruendo noi non mi permetterei di scaricare le responsabilità su di loro. Forse il marcio sta proprio nella generazione più "matura".

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