29 maggio 2018

Come ti chiami

Dio, avendo formato dalla terra tutti gli animali dei campi e tutti gli uccelli del cielo, li condusse all'uomo per vedere come li avrebbe chiamati, e perché ogni essere vivente portasse il nome che l'uomo gli avrebbe dato (Genesi 2:19)
Il nome ha un valore sentimentale, un significato. Adamo chiamo sua moglie Eva che significa "colei che dà la vita", la definì donna che significa "ossa delle mie ossa".
I genitori si imbattono nella scelta di un nome che distinguerà loro figlio nella marea dei nomi, a scuola, al lavoro e nel tempo libero.

Il significato del nome è un'espressione d'amore, un collagene affettivo. Non entro nel merito dei significati. Sono questioni personali che riguardano i genitori e non i giudici.
A proposito, come si permette quel dipendente dell'anagrafe a Milano di vietare ai genitori di chiamare la propria figlia Blu. Si, la propria figlia non quella del dipendente.
Per l'anagrafe un nome vale l'altro, per i genitori invece si tratta di un valore o di un ricordo. Magari il ricordo del cielo di quella notte oppure della pastiglia assunta poco prima, non lo so. E invece questa storia finì in tribunale.
Blu è un nome bellissimo come d'altronde anche Rosa, Bianca, Viola o Celeste. Con quale criterio vengono proibiti gli altri colori come Blu, Arancione, Verde, Marrone o Bordeaux?

C'è mancato poco per fare perdere a questi genitori l'autorità di mettere il nome e la libertà di sceglierlo.

Sono rimasto scioccato invece di ciò che è accaduto in Svezia. Una mamma ha consegnato la libertà di scegliere il nome del proprio figlio a qualcun'altro.  Succede spesso che i genitori facciano scegliere il nome dai parenti, è un gesto di rispetto e di stima. Ma chi può intromettersi nella coppia e fare cambiare il nome del loro bambino?
Il tattuatore. Ne ha addirittura stravolto il suo significato.
Quella mamma voleva imprimere i nomi dei suoi figli con un tattuaggio. Stava dando ulteriore valore ai loro nomi.
Il povero tattuatore, istruito giusto da saper scrivere per motivi di lavoro, ha sbagliato il tattuaggio.
Invece di Kevin  che significa "bambino grazioso" ha scritto Kelvin che sarebbe "fiume stretto". Come si fa a chiamare "fiume stretto" il "bambino grazioso"?
E la mamma che fa? Ci si aspetta una sua reazione paragonabile ad un uragano. E cosi è stato. E' andata di corsa all'anagrafe e ha cambiato il nome al figlio. Per la mamma del Fiume Stretto il tattuaggio era più importante del significato che portava il nome di suo figlio.
Che poi anche Fiume Stretto non suona male.

6 commenti:

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