9 maggio 2018

Fiammanti

A cosa è servito inventare il tempo se non per distinguere i vecchi dai giovani? Ma chi è quel vecchio che non si sente giovane? Che non sente quella fiammella dentro di se e che non le da sfogo? Tutto nasce da una piccola fiammella per poi ardere fino a diventare un disastro.

Si, avete capito bene. Sto parlando degli autobus che hanno quella brutta abitudine di prendere fuoco. Come si fa a spiegare a loro che fiammante non significa bruciare.


Nulla succede per caso ma tutto succede per una ragione. O i mezzi di Atac a Roma si sono organizzati oppure si saranno contaminati da qualche virus.
In TV l’assessora alla mobilità, in collegamento da via del Tritone con il 63 ancora in fiamme alle sue spalle, sbandiera con orgoglio che dall'inizio dell’anno ne sono bruciati soltanto nove. Non diventiamo ridicoli per favore. Non stiamo qui a discutere soltanto per nove autobus brucciati. Ma nel frattempo sono diventati dieci perché, mentre lei parlava, ne è esploso un altro in periferia.

Certo che quando si impuntano scoppiano senza preaviso. 
Il tempo è denaro. Serve per fare scadere le cose, per impostare la sveglia e per allontanare sempre di più la pensione. C'è un tempo per correre, un tempo per servire e un tempo per brucciare.
Ma per questi autobus come pure per i loro autisti, il tempo della pensione non arriva. Allora perché non sentirsi giovani e accendere il fuoco che hanno dentro?
Intanto per usufruire del servizio urbano munitevi di biglietto e di una polizza antincendio.

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