Leggo un articolo. Uno come tanti, niente di speciale. "Giovani al volante, più rischi d'estate". Ovvio. Sono allegri, bevono, si divertono, fanno i fighi tra loro e...si distraggono. Ma il punto non è questo. Il fatto è che leggendo mi accorgo che d'estate siamo più a rischio di tutto. E mi sembra un'ingiustizia. Più rischi per la salute: dagli eritemi alle congestioni, dalle insolazioni alla disidratazione, passando per punture di zanzara ed influenze di stagione. Più rischi emotivi: rischio di divorzio, per via del troppo tempo passato insieme per due che d'inverno sono poco più che estranei ed usano il lavoro e i figli per mantenere il distacco, rischio tradimento per i motivi di cui sopra e per l'ormone che d'estate impazzisce, rischio esaurimento nervoso per le vacanze passate con gli amici o i parenti sbagliati. Per le vacanze sbagliate, deluse, non scelte ma subite per accontentare gli altri. Per assenza di vacanze , perché c'è crisi e quest'anno non si può .
Rischio solitudine, capita ai più deboli, ai bambini e ai vecchi. Ai bambini e ai ragazzi mancano gli amici, ai vecchi mancano tutti.
Rischio nostalgia. Per chi non c'è più . La mancanza di chi ci ha lasciato, d'estate si sente di più . Persone volate via, genitori, nonni, a volte purtroppo figli, ma anche amori finiti, amori sbagliati, amicizie tradite. D'estate la mente torna a loro, più spesso se è possibile. Perché la felicità è estiva e le vacanze raccontano i ricordi più belli. Perché nella libertà mentale si fa spazio la nostalgia. Forse, il rischio maggiore dell'estate è proprio la libertà perché la libertà è innanzitutto un rischio. Il rischio di essere felici.
Rischio solitudine, capita ai più deboli, ai bambini e ai vecchi. Ai bambini e ai ragazzi mancano gli amici, ai vecchi mancano tutti.
Rischio nostalgia. Per chi non c'è più . La mancanza di chi ci ha lasciato, d'estate si sente di più . Persone volate via, genitori, nonni, a volte purtroppo figli, ma anche amori finiti, amori sbagliati, amicizie tradite. D'estate la mente torna a loro, più spesso se è possibile. Perché la felicità è estiva e le vacanze raccontano i ricordi più belli. Perché nella libertà mentale si fa spazio la nostalgia. Forse, il rischio maggiore dell'estate è proprio la libertà perché la libertà è innanzitutto un rischio. Il rischio di essere felici.

Il
sintomo diventa spesso il focus dell’attenzione. Molte persone si
concentrano sulla lotta con la loro ansia o la dipendenza (da alcol ad
esempio) tanto da non porsi il problema di quale sia la causa. Talvolta
la causa viene anche ricercata, ma ci si ferma alle più facili e
immediate risposte: genetica, infanzia difficile, stress, ecc. Queste
possono essere anche parte del problema, o il trauma può risiede in
esse, ma capirlo e individuarlo permette di andare oltre alla lotta con
il sintomo.







